venerdì 27 dicembre 2013

Tutorial Biscotti decorati natalizi Last Minute



Complice malditesta-maldipancia-maldischiena-maldinatale e qualche altro acciacco che mi ha casualmente colpita durante le feste, quest'anno ho fatto molto poco ma in compenso decisamente male. 
Ho dimenticato a casa in centro metà delle buste con le pietanze  e così il menù di alta cucina per la vigilia che avevo anticipato a gran voce si è trasformato in un menù rimediato dal sapore anni '70 con inevitabile delusione di tutti i commensali. Tipo che ho dovuto arrangiare due pennette panna e salmone insomma. Tristissimo.
Addio alla Mousse di salmone, caprino e cipollotto caramellato, al Patè di sgombro su crostini di pane buonerrimo con farina integrale macinata a pietra e bla bla, agli Spaghetti bio con le vongole e cozze ma soprattutto al Baccalà mantecato su passatina di ceci e julienne di carciofi croccanti. 
Una disfatta su tutti i fronti.

Le buste con i regali gastronomici fatti in casa però li avevo portati e, magra consolazione, abbiamo riempito le pance sgranocchiando biscotti. 


Li avevo visti sul blog di Sweetambs.com, bravissima decoratrice di biscotti. Lei li ha preparati in ghiaccia reale e ci regala un videotutorial su come realizzarli. Io invece li ho fatti usando la pasta di zucchero e solo i dettagli in ghiaccia. Sono velocissimi sicchè, se avete qualche pensierino ancora da fare, in quattro e quattr'otto faranno la loro porca figura. 
Io ho usato la ricetta dei Gingerbread Cookies ormai testata e che non tradisce mai.


Iniziamo con della pasta di zucchero bianca e rossa, un mattarello, i biscotti precedentemente cotti e il tagliabiscotto di eguale forma e dimensione. 
Stendere una sfoglia di pasta di zucchero e ricavare la forma con il tagliabiscotto. Ripetere la stessa operazione anche con la sfoglia dell'altro colore.

sabato 30 novembre 2013

Biscotti decorati da parete. Ma anche da porta, da stipite, da architrave, insomma da piazzare in qualche dove e conservare.

Clicca sulla foto per ingrandire
Stavo preparando il post cercando di capire perchè le mie foto non entrano mai nei margini impostati nella colonna principale.
Per quanto ci provi -ve l'avevo detto che non sono molto avvezza con queste cose, si?- non mi riesce e perdo tutto il tempo che dovrei dedicare a scrivere un post mediamente gradevole da leggere nel modificare le dimensioni delle foto. Che poi, quando le foto non sono un granché è pure peggio.
Fatto sta che mentre inserisco l'immagine e salvo per vedere l'anteprima con la speranza di averci finalmente azzeccato, mi scappa il click su "pubblica". Attimo di panico poi ripunto il mouse su "torna alla bozza" e spero vada bene così.
Invece mi accorgo che compaio sulla blogroll degli amici come se avessi appena pubblicato e cliccando sul link si apre il post precedente. Mi sento un poco ansiosa.

Lancio un appello su facebook per ripristinare il problema delle blogroll amiche finché non mi arriva una mail pochi minuti dopo.
"E' inutile che fai la finta tonta che c'è lo viene pure a dire che lo fanno in tante questo trucchetto lo sai non ci provare perché lo fanno così stanno sempre in cima"




































Ora, a parte la punteggiatura latitante e gli errori ortografici, giuro che c'ho messo un pò a capire la storia del trucchetto.



Così adesso, non sia mai c'avesse ragione l'anonimo, vi beccate un post che non ha niente da dire perchè non ho il tempo di approntare un raccontino decente, con due foto in croce, con l'unica nota positiva che è quella che da ora in poi starò molto attenta a dove clicco.


Questi biscotti di frolla al burro li ho decorati per un'amica, che -a suo dire- non è una blogger fighissima e famosissima come se ormai fossi la decoratrice preferita di blogger fighissime e famosissime. Ma quando mai....



I biscotti sono stati apprezzati, appesi e fotografati, d'altronde sono biscotti da parete ma si appendono un pò dove si vuole avendo l'accortezza di chiuderli in una bustina di plastica trasparente con la linguetta adesiva.

Vabbè, con la scoperta del nuovo trucchetto per smanettoni scarsi di blogger vi saluto.

Alla prossima! 


   

lunedì 25 novembre 2013

La frolla degli altri




Qesti giorni di pioggia sono quanto di meglio una pigrona come me possa chiedere durante il weekend. Ho la scusa per non uscire a meno che non ci sia qualcosa di veramente interessante da fare. Mi piace rimanere in casa con i termosifoni "a tutta callara", spatasciata sl divano con la copertina di pail a leggere i miei blog preferiti o sfogliare i libri di cucina sbocconcellando qualcosa di buono.

"La vuoi provare una ricetta di biscotti che riescono sempre e tengono la forma alla perfezione?"
Eccerto che la voglio provare, questo periodo non faccio altro che infornare testando ricette di frolle per i biscotti che solitamente regalo a Natale a parenti e amici. Quest'anno sto pure in anticipo sui tempi pensa un pò...

La ricetta me la passa l'Araba più felice del web ed è perfetta per biscotti dalla forma semplice. Il sapore è ottimo, né troppo burrosi al palato né troppo secchi da imporre necessariamente un veloce inzuppo nel thé delle 5 pm.

Ed è proprio così che ho fatto. Preparato al volo la frolla (si fa in un attimo), rassodata in frigo per un'oretta (se avete tempo anche qualcosa in più), acceso il forno, tagliato con le formine, infornato, messo su il thé al limone, sfornato, stiepidito, sgranocchiato. 

E subito sul divano di cui sopra con il thé in una mano, il biscottino nell'altra, a messaggiare il risultato del test all'Araba. Con la terza mano, ovvio.


Oltre alla classica forma tonda, ho voluto provare a intagliare la frolla usando la parte superiore di un tagliabiscotto a forma di abete, rifilato in orizzontale (in pratica ho tagliato via la metà inferiore dell'albero) e inciso la base in modo da creare un rettangolo sottile come vedete in foto. In questo modo, una volta cotto, il biscottino potrà essere poggiato sul bordo della tazza. 
Ovviamente non è d'obbligo decorarli ma se lo fate usando anche un poco di cioccolato sciolto in cui intingere una parte del biscotto e facendolo asciugare su carta da forno, il vostro thé sarà ancora più buono.

Grazie a Stefania per avermi anticipato questa ottima frolla e buona infornata a tutti!

martedì 19 novembre 2013

Piove, governo Letta












Sardegna in ginocchio, 17 16 morti e un disperso. Dichiarato lo stato di emergenza.
Letta ha definito quanto avvenuto "una tragedia nazionale", Napolitano esprime "solidarietà alle comunità" e "commossa partecipazione", il capo della Protezione Civile si affretta a informarci che con il quantitativo di pioggia scesa nessun territorio è al riparo. Grazie tante. L'80% dei comuni Italiani è a rischio.

Come se non sapessimo che tutto ciò dipende in buona parte dalla cattiva gestione del territorio, spesso in zone dove vive già un dissesto idrogeologico con opere di urbanizzazione scellerate e piani casa imbarazzanti volti solo ad ingrassare il settore edilizio e il potere politico.
Secondo l'Istituto di ricerca e protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche, fra il 1960 e il 2010 le inondazioni ed alluvioni hanno causato in Italia 715 morti, 69 dispersi, 909 feriti. Quante di queste morti potevano essere evitate con interventi di manutenzione ordinaria? 

Per la Sardegna sono stati stanziati 20 milioni di euro. La collettività si trova a pagare danni per una somma ben superiore a quella che sarebbe stata necessaria per una buona gestione preventiva del territorio.
Ci fanno morire di fame, di tumore e di pioggia.

Su questi biscottini per ora c'è poco da dire. E' un gingerbread speziato che sto modificando perchè la ricetta che utilizzo da sempre risente troppo dell'umidità di questi giorni e rimanendo all'aria anche per poco tempo l'impasto assorbe l'umido e diventa molliccio. Difatti il giorno dopo averli preparati si è rotto il manico dell'ombrello. 
E' il caso di dire che non possiamo più nemmeno attaccarci al manico dell'ombrello.
Pubblicherò la versione definitiva del gingerbread appena pronta.

con sconfortanti saluti

martedì 22 ottobre 2013

Il Muffin al cioccolato


L'adolescente di casa è innamorata. 
Ma cotta proprio, del tipo che sbotta a piangere di felicità perchè lui le ha scritto una frase romanticissima arrivando a dirmi tra le lagrime "mamma, ma io questo me lo sposo!". 
Lui pare un tipino mooolto a modino, carino e tanto complimentoso. Non le ha ancora palpato le tette, non accetta nemmeno che lei gli offra un caffè, la prende e la porta sotto casa come un perfetto chauffeur, bigliettini e whattsappate a ogni secondo della giornata tanto per non farsi dimenticare e brama per conoscere la mamma dell'amata. Sto cercando di temporeggiare ma me lo aspetto da un momento all'altro alla porta con mazzolino di fiori al seguito. Che paura.

Non ho ancora capito se 'st'alieno di soli 21 anni abbia già capito tutto della vita (ovvero come prendere per il verso giusto le donne) o se sia proprio così sdolcinato di suo, in attesa della prima tranva che presto o tardi gli arriverà senz'altro tra capo e collo. 

Fatto sta che siamo arrivati al traguardo del primo mesiversario e dopo trenta lunghissimi giorni di lagrime di gioia, sospironi  e sindrome della capra che sviene davanti al pc a ogni suo commento sui social network, l'adolescente non poteva esimersi dal fargli un presentino. Siccome lei studia ancora mentre lui lavora, non ci sembrava il caso di fare un regalo impegnativo e così l'adolescente decide per un muffin decorato da sfoggiare a mezzanotte del giorno fatidico. Romanticissimo.

"Mammì, però faccio tutto io, eh! Ah, deve essere pronto tra tre ore che poi esco." 

I muffin non sono una mia specialità, ne avrò fatto un paio di versioni ma qua si imponeva un muffin molto cioccolatoso in stile trottolino amoroso con una ricetta testata da fare immediatamente.
Chiedo aiuto alle amiche foodblogger poi leggo lei, Ornellammodomio che tempo fa sfornava dei muffin irresistibili. Che però non è una sua ricetta ma di Paola Lazzari che a sua volta l'avrà pescata chissà dove con nostra grande gioia.
Unico neo, la conversione da cups in grammi.

Non ho i misurini americani quindi quando mi capitano delle ricette americane da convertire, ho le mie tabelle amiche, nel senso che ho un paio di link amici ai quali mi affido. La mia preferita è l'Araba, poi quando non trovo l'ingrediente vado da Marble, poi faccio un salto da Labna, poi.... poi mi fermo e vado a occhio perchè c'ho una certa età e mi stanco facile.

Questi muffin sono davvero buonissimi. Molto profumati e cioccolatosi. Non vi preoccupate se quando preparate l'impasto lo vedete molto scuro è proprio così che deve essere.



Muffin irresistibili al cioccolato

Ingredienti secchi*
220 gr. farina 00 
130 gr. cacao amaro in polvere
190 gr. zucchero bianco
15 gr. amido di mais (ammetto che ci sono cascati un paio di grammi in più)
5 gr. lievito per dolci (anche qui l'adolescente c'è andata un poco più pesante)
un cincinin di sale

Ingredienti liquidi*
250 gr. acqua calda, molto calda
86 gr. olio di semi leggero (io non lo avevo, sono andata di evo)
2 uova di gallina allegra
20 gr. di glucosio (ma anche il miele va benissimo, io l'ho usato)
1 cucchiaino di estratto alcolico di vaniglia home made, dono di qualche anno fa della mia amica Babs che ancora centellino. 

* i miei ingredienti a parte il lievito e lo zucchero erano tutti bio.

Accendere il forno a 190/200° C modalità statico.
In una ciotola setacciare bene le farine, il lievito e il cacao. Aggiungere lo zucchero e il sale e rimestare per bene.
In un'altra ciotola sbattere con una forchetta le uova, l'olio, il glucosio (o il miele che avrete scaldato leggermente per renderlo più fluido) e l'estratto di vaniglia.
Versare i liquidi nella ciotola con gli ingredienti secchi, dare una girata al volo e aggiungere tutta insieme l'acqua molto calda.
Sempre con la forchetta o un cucchiaio amalgamare grossolanamente e riempire per 2/3 circa 12/14 pirottini per muffin.
Infornare per 15/20 minuti con prova stecchino (a me ce ne son voluti solo 15).
Sfornare, annusare e resistere alla tentazione di mangiarli caldi. Fateli almeno stiepidire. Così, giusto per decenza.


E così, dopo tre ore di passione (ma sono cotti? e quando si cuociono? e la pasta di zucchero quando si asciuga? e una candelina meglio di questa non ce l'abbiamo proprio? e che ci scrivo sul biglietto? ho sbagliato forse un congiuntivo? mammaaaa, aiuto!!) completiamo il muffin con la decorazione e lo mettiamo in una bella scatolina da regalo.  E io tiro un sospiro di sollievo.

Romeo & Juliet in love
Morale della favola. Sono in preda all'ansia. Proprio adesso che ero riuscita a convincere l'adolescente a scappare dall'Italia non appena finiti gli studi... Non è che questa per amore non se ne va più e mi rimane sul groppone e magari rischio di diventare pure nonna anzitempo?

E voi, mamme, come vi comportate con i vostri adolescenti in love? 

Alla prossima!

p.s. Il nostro Romeo invece le ha regalato un libro. Figo, penso io appena lo vengo a sapere, che ragazzo d'altri tempi, un libro... Vita, morte e miracoli di Max Pezzali. 
Se lo incontro gli tiro il collo come alle galline. 


lunedì 8 luglio 2013

Do not panic, it's only love




Sempre più paesi si apprestano a riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso, noi invece siamo ancora qui a stracciarci le vesti e a gridare allo scandalo.
Tutta questa appassionata difesa della famiglia, chiamiamola tradizionale, della sua sacralità e la necessità di preservarla da non si capisce bene quali attacchi esterni, non è affatto una novità. Da sempre i governi di centro-destra non hanno fatto altro che convincerci che la famiglia è la base insostituibile di una società civile. Ma la religione non c'entra nulla con tutto questo e come spesso accade, le ragioni sono sempre sociali e politiche. Chi ha una famiglia tende a chinare la testa più facilmente, ad assoggettarsi per paura di ritorsioni, i cani sciolti si ribellano più facilmente alle ingiustizie e alle prevaricazioni sociali perché non hanno nulla da perdere. 

Eppure la tolleranza, l'accoglienza, il rispetto verso i più deboli sono proprie del principio cristiano ma la coerenza religiosa è un'altra cosa. Vi ricordate il Family Day dove i tre principali leader politici italiani -Berlusconi, Fini, Casini- attivarono le loro organizzazioni e sfilarono per le vie della capitale con mogli -ancorché separati-  e figli al seguito lasciando a casa le proprie amanti? Politica e potere hanno sempre avuto la possibilità di fare quello che al resto del mondo è negato. 
Con una grande faccia tosta, aggiungerei, la stessa che i governi di centro-sinistra hanno usato per tacere sui temi sociali. Solo chiacchiere e niente fatti.

E mentre cerco ancora di capire per quale motivo ciò che rientra nella sfera delle credenze o idee personali della maggioranza debba essere motivo di esclusione dei diritti delle minoranze, mi arriva una richiesta inusuale.
Fabio e Paolo hanno deciso di sposarsi in Francia e mi chiedono quattro bomboniere commestibili. 
Poche indicazioni ma precise. Le tonalità devono essere quelle del giallo-arancio, però che non sia tutto arancio che sennò fa effetto monaco tibetano, che non sia troppo frivolo ma neppure troppo maschio, ma soprattutto, niente di pacchiano per carità, siamo amanti del bello e dell'arte
E poi arrivano le paroline magiche. Fai tu
Prima di schizzare fuori dai calzini per la contentezza mi dicono addirittura il budget previsto per le bomboniere. Posso non amarli all'istante?


L'immagine che ho proposto -ispirata da Roz- è talmente piaciuta che ne faranno dei biglietti di ringraziamento per gli amici che non potranno essere presenti alla cerimonia.
Essendo delle vere e proprie bomboniere destinate ai soli genitori e ai due testimoni non era possibile immaginare il comune biscotto segnaposto dentro la bustina trasparente anche perchè il budget è abbastanza importante.
Mi oriento per un biscottone gigante ma qualcosa non mi quadra, poi l'illuminazione. Un bisco-puzzle! 


Una frolla al burro, pasta di zucchero, pennelli e coloranti alimentari. Inutile dirvi quanto mi sia divertita a disegnare questo biscottone di prova. 

Le dimensioni in foto sono ingannevoli, 15x22 cm, in pratica metà foglio A4.      


Il mio progetto è stato approvato dai futuri sposi seduta stante.  Ho avuto anche il permesso di pubblicarlo anzitempo perché ho riferito che avevo bisogno del supporto degli eternauti. Ora comincia la parte più difficile, trovare una confezione adatta. 
Pensavo a delle scatole in cartoncino magari con la finestra trasparente da chiudere con nastro di raso, alte pochi centimetri e grandi a sufficienza da poter contenere il bisco-puzzle.

Non riesco a trovare niente in rete, i fornitori che conosco hanno le solite scatoline ma per queste dimensioni non ho trovato ancora nulla.

Voi avete qualche suggerimento? Conoscete qualcosa tipo il paradiso della bomboniera fai da te, una cartaria superchic e superfornita, qualcuno che le faccia su misura magari in cartone eco-friendly? 



Grazie e a presto!



sabato 29 giugno 2013

Biscotti Bomboniera per Battesimo



Maggio e giugno, almeno per me, sono i mesi dei biscotti e dei confetti decorati. 
Mai come quest'anno ho ricevuto tante richieste di bomboniere per battesimi, Il tempo è sempre poco, le richieste sono sempre le stesse quindi mi permetto di scegliere per non annoiarmi a realizzare cose già fatte e rifatte. Non mi piace pubblicare doppioni, non mi interessa fare numero quindi pubblico solo un biscotto a forma a carrozzina che mi mancava da realizzare.

La decorazione è semplicissima, se vogliamo anche banale ma a me piace il detto "less is more", trovo che le decorazioni minimali siano anche le più eleganti.   

La ricetta della pasta frolla che ho utilizzato è di Cinzia. Adattissima per biscotti decorati che mantengono la forma anche dopo la cottura. 

Pasta frolla al burro

Ingredienti:
500 gr di farina 00
250 gr. di burro (io ho ridotto a 200 per avere un biscotto un pò più duro e consistente, durante la lavorazione il clima era particolarmente umido  e non volevo rischiare che i biscotti si rompessero con troppa facilità)
150 gr. di zucchero al velo
1 uovo intero
una presa di sale

Procedimento:
Impastare a mano o in planetaria con gancio a foglia il burro freddo tagliato a tocchetti insieme allo zucchero al velo e al sale per un minuto o due. Aggiungere l'uovo e lasciare andare ancora per un altro paio di minuti almeno. Spegnere la planetaria e inserire la farina tutta insieme. Azionare a velocità bassa poi alzare e a velocità media finché l'impasto non sarà amalgamato bene e si sarà raccolto in una palla staccandosi dai bordi della ciotola.
Rovesciare su un piano, dare velocemente una forma regolare con le mani, avvolgere in pellicola alimentare trasparente e far riposare in frigo almeno un paio d'ore, io la lascio anche tutta la notte.
Accendere il forno a 170 °C.
Riprendere la frolla, stenderla col mattarello ad un'altezza di circa mezzo centimetro, ricavare le forme con un tagliabiscotti, trasferire su placca con carta da forno, cuocere per 15 minuti o fino a leggera doratura. Controllate spesso il colorito, potreste aver bisogno di più o meno tempo in cottura, come sempre dipende dal proprio forno.


Può capitare a volte che con il caldo la frolla si stenda male o sia difficile da gestire una volta stesa e che nel trasferire con la spatola le forme di biscotti dalla spianatoia alla teglia su cui verranno cotti, la loro forma si alteri o rimangano impronte delle dita che non è mai un bel vedere. 
Io procedo così. Ho comprato due teglie per biscotti all'Ikea, queste. Sono meravigliose e non occorre usare la carta da forno. Stendo la frolla direttamente sulla teglia, imprimo con i tagliabiscotti su tutta la superficie della teglia e tolgo solo il contorno di pasta dalle forme lasciando intatti i biscotti. Non è la scoperta del secolo e magari la conoscete tutti ma questo procedimento consente di non toccare i biscotti con le mani.
Se non si utilizza tutta a frolla, può essere surgelata per usi futuri.  Io la divido in panetti in modo da prelevare solo la quantità che mi serve, lasciandola scongelare in frigo una notte.

Grazie per aver guardato. Al prossimo post!


lunedì 3 giugno 2013

Frolla, crema pasticcera e mele. E Felder non c'entra nulla



A quanto pare sono l'unica a non lamentarsi del brutto tempo e dell'estate che non arriva.  
Prima di scagliarvi nei rimproveri mi giustifico col fatto che i miei ormoni e la mia pressione bassa gradiscono molto di più questo clima di freschetto piuttosto che il caldo estivo. Che poi non è che proprio non mi garbi il caldo. Sono quei 38° all'ombra con un tasso di umidità da bagno turco che inevitabilmente hanno su di me un effetto devastante, mi buttano giù il fisico e il morale e non c'ho voglia di fare nulla.
In casa non è cambiato niente da questo inverno, le babucce le ho ancora ai piedi, la trapuntina è sul divano e a letto c'è il piumone dato che non ho ancora fatto le famose sette sudate prima di metterlo all'aria per poi riporlo nell'armadio. Inutile dire che il suddetto piumone è di quelli finlandesi, di spessore altissimo, regalo di nozze che fecero ai miei e che nessuno ha mai voluto usare perché pare che lì sotto non ci si resista neppure completamente nudi e senza riscaldamento in casa. Eppure io ci sto tanto bene...

Ne conviene che il forno ancora viene acceso con regolarità prima che si vada entrambi in letargo estivo.
Avevo delle mele che gridavano pietà, un avanzo di crema pasticcera in freezer, farina, burro e uova in casa non mancano mai e quindi mi decido a provare una nuova frolla.
Mi intriga quella di Christophe Felder ma siccome ultimamente in casa abbiamo il pallino delle cose sane, ho sostituito parte della farina 00 con quella integrale e ho cotto a occhio. E mi domando a questo punto se posso ancora chiamarla "la frolla di Felder". 


Ingredienti:

Per la frolla di Felder in versione rustica e soprattutto bio - mi salvo in calcio d'angolo col rustico? - :
200 gr. farina integrale 
50 gr. farina 00
100 gr. di zucchero semolato
1 tuorlo

Per la crema pasticcera:
Le dosi della pasticcera le presi a suo tempo qua. Non mi piacque un gran chè, motivo per cui la surgelai subito e venne periodicamente riciclata come crema da forno.  Usate la vostra ricetta preferita. 

3 o 4 mele, dipende dalla grandezza, l'ideale sarebbero le annurche, in mancanza vanno bene anche le granny smith, quelle verdi un pò acidule.

Zucchero di canna e cannella per lo spolvero

Preparazione:

Per la frolla, mettere nell'impastatrice con la frusta a foglia, burro a tocchetti, zucchero, le farine e lasciare andare a velocità media. Una volta amalgamato il tutto aggiungere la farina e poi il tuorlo.
Impastare brevemente a mano, impellicolare e mettere in frigo per un paio d'ore. Se vi intriga di provarla con la farina integrale, lasciarla molto di più in frigo - anche una notte -. 
Se non l'avete da parte, preparare nel frattempo la crema pasticcera.
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine sottili  e irrorarle con succo di limone per non farle scurire.
Prendere la frolla ben fredda, stenderla col mattarello allo spessore che si desidera - per i cestini ho preferito un'altezza di poco meno di un cm. 
Io ho cotto le crostatine direttamente nello stampo per muffin avendo cura di imburrare le cavità. Con un coppapasta ricavare dalla frolla dei dischi decisamente più grandi del diametro delle cavità. Meglio che la frolla sporga in altezza dal bordo, in un secondo tempo si potrà togliere l'eccesso con un coltello affilato.
Con una sac a poche, ma anche con un cucchiaio, mettere un poco di ripieno con la crema pasticcera e poi infilzare le fettine di mela. 
Cospargere con poco zucchero di canna mischiato a una punta di cannella la superficie delle crostatine.
In forno a 170 °C  fino a doratura della frolla, a me ci sono voluti 25 minuti, voi controllate il vostro forno. 
Sono un pò delicate quindi aspettate che si raffreddino bene prima di toglierle dallo stampo.

Sono tanto buone, soprattutto quando fuori piove.

Alla prossima!




giovedì 2 maggio 2013

Semifreddo al caffè.


Mi occorreva un dolcino da portare a cena a casa di amici, due giorni prima avevo fatto la solita collaudata cheese cake ma un incomprensibile quanto imperdonabile errore di cottura -I suppose- ha rovinato tutta la superficie creando un'antiestetica e profonda crepa a forma di croce che quasi si vedeva il fondo di biscotti. La cosa mi inquietò non poco, non mi era mai successo prima e da pochi giorni era stato eletto Papa Francesco. 

    Cheese Cake col segno divino

Il gusto della cheese cake era ottimo come sempre ma non sia mai che io porti un dolce dalla forma esteticamente imperfetta... Avevo ancora un giorno di tempo per rimediare un altro dolcino da portare e vedo questi bottoncini di semifreddo al caffè.

La ricetta, come quasi tutte sul blog dell'Araba più famosa del web, è di una velocità e semplicità estrema. Vi riporto dosi e procedimento per comodità  e tra parentesi le mie modifiche.

Ingredienti:
180 gr. di latte condensato zuccherato (il mio era home made)
125 ml di panna fresca da montare
45 ml di caffè espresso (io mi son fatta fare 6 caffè ristrettissimi al bar)
caffè in polvere per spolverare (io non l'ho messo)

Procedimento -lievemente modificato -:
Con una frusta a mano amalgamare il latte condensato con il caffè espresso. Semimontare la panna. Unire il composto alla panna, io l'ho fatto con una spatola per non sgonfiare troppo la massa. Far colare negli stampini la crema ottenuta, mettere i freezer e attendere almeno 4 ore. 
Prima di consumare, tirare fuori dal freezer giusto qualche minuto prima di servire. 

Essendo diventata particolarmente schizzinosa e sempre meno incline all'acquisto di prodotti industriali, vi riporto anche il procedimento per il latte condensato home made che è anch'esso semplicissimo.

Ingredienti:
500 ml di latte intero 
150 gr. di zucchero semolato

Procedimento:
In una pentola dai bordi alti mettere il latte e sciogliere lo zucchero a fuoco medio per almeno un'ora avendo cura di spatolare spesso e rimuovere sempre ciò che rimane attaccato ai bordi della pentola in modo che non bruci o diventi scuro. 
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente. Se la consistenza non vi soddisfa, rimettere su fuoco basso e lasciare addensare ulteriormente. Quello che avanza può essere conservato in un barattolo di vetro ben chiuso in frigorifero e consumato entro pochi giorni. Sempre se v'avanza, eh! 

Ora, qualcuno avrà notato qualcosa di strano nelle tazzine in foto. 
Daniela, la mia spacciatrice di stampi, stampini e caccavelle dell'ultimo secondo nonchè vicina di quartiere, mi presta uno stampo in policarbonato per fare le tazzine di cioccolato. Figo, penso. Lo provo per i bottoncini al caffè, pare fatto apposta. Non vi dico quante volte ho temperato il cioccolato fondente, quante volte ho spatasciato lo stampo per far uscire le forme e scoprire che il manico della tazzina era incrinato oppure rimaneva attaccato allo stampo....
Dopo circa tre ore riesco a ottenere 12, dicansi dodici delicate tazzine dove per miracolo -lo vedi che c'entrava Papa Francesco?- sono riuscita a far colare il composto.
L'effetto era bellino assai e al morso l'accoppiata ciocco-caffè era niente male.
Ma anche senza tazzina di cioccolato -che per la cronaca non farò mai più- il semifreddo è veramente buonissimo, la crema vellutata si scioglie in bocca con un vago ricordo del gelato Coppa del Nonno. Solo più buono. 

Ah, se riuscite a vedere la foto dei bottoncini, lo dovete allo Zio Piero che in quattro e quattr'otto ha smanettato sul suo pc rendendola accettabile per quanto consentisse la foto di partenza e salvandomi in calcio d'angolo il post. Impagabile. Grazie Piero :) 

Grazie a tutti e a presto!




martedì 2 aprile 2013

Blog Resurrection con Leonardo Di Carlo


Yu-huuu!!! Sono tornataaaaa! 
Mancavo da un pò effettivamente, lavoro in ufficio, impegni di famiglia, stanchezza da blog, una serie di circostanze che mi hanno tenuta lontana. I miei blog preferiti li ho seguiti tutti via Facebook, quindi so tutto di voi anche se non ho commentato molto. Mi sono presa una pausa dalle torte decorate, ne avevo un pò le tasche piene, complice anche una collaborazione, l'unica che mi sia mai concessa, che mi ha molto delusa. Alla fine è sempre tutto un magna-magna...

In effetti ultimamente ho più mangiato che cucinato, ho scoperto posticini in città di cui conoscevo l'esistenza ma  per pigrizia e per mancanza di tempo non ero riuscita a visitare. Magari ci faccio un post prima o poi.

Il mio forno però non ha mai smesso di lavorare a pieno regime e per il mio ritorno vi regalo una ricetta che ho replicato più volte questo inverno, la prima che ho provato dopo l'acquisto del libro Tradizione in Evoluzione di Leonardo Di Carlo. Molto interessante, molto tecnico, fatico un pò a stargli dietro su alcuni argomenti. Ogni tre righe devo fare una ricerca su Google. 
Per questo ho deciso di iniziare con una delle ricette più semplici, senza ingrediente di difficile reperimento, velocissima da preparare.

Ciambellone all'acqua di Leonardo Di Carlo

Ingredienti:
uova intere           200 gr. 
zucchero              320 gr. 
farina 00              266 gr. (Di Carlo suggerisce una farina con forza W 150)
acqua                   166 gr. 
olio di mais          160 gr. 
fecola di patate      66 gr. 
lievito chimico       10 gr.
buccia di limone      4 gr.
estratto di vaniglia  1 cucchiaino scarso

Per la glassa al limone:
zucchero al velo
succo di limone q.b.

Procedimento:
Accendere il forno a 170 °C funzione ventilato.
Montare le uova intere con lo zucchero e gli aromi fino a che non diventano bianche, gonfie e spumose.  Con la planetaria o le fruste elettriche in movimento a bassa velocità, unire a filo l'olio, l'acqua e infine la farina con il lievito chimico setacciati.  Il composto sarà abbastanza liquido.

Io ho usato due piccoli stampi rettangolari da plum cake da 20x12 cm. (misura dei bordi), li ho leggermente imburrati e rivestiti di carta da forno. Ho messo sulla bilancia uno dei due stampi vuoti, l'ho pesato e ho tolto la tara. Ho suddiviso l'impasto nei due stampi pesandoli per avere la stessa quantità di impasto per entrambi.
Cottura in forno ventilato a 170 °C per 25 minuti circa. La ricetta in effetti dice 170 °C ma io dalla seconda volta che l'ho fatto sono partita da 160 °C e ho aspettato la prova stecchino. Se durante la cottura notate che la superficie del ciambellone scurisce troppo abbassare un pò i gradi e prolungate leggermente la cottura. 

Terminata la cottura estrarre il dolce dal forno e lasciare intiepidire. Togliere dallo stampo e lasciare raffreddare completamente su una gratella.

Setacciare lo zucchero al velo e aggiungere il limone spremuto, quanto basta per ottenere una glassa densa. Colare la glassa sulla superficie del ciambellone, eventualmente aiutarsi con un pennello per dolci, lasciare asciugare.



Questo ciambellone ci è piaciuto proprio tanto, ha una grana molto fine, è particolarmente leggero al gusto e si accompagna benissimo con il thè pomeridiano ma anche a colazione.

La glassa al limone è un'optional. Potete anche solo spolverizzare con zucchero al velo setacciato. 
Io ho provato a aromatizzare l'impasto con buccia grattugiata di arancia omettendo l'estratto di vaniglia e ho preparato la glassa con il succo. Il risultato è stato quasi migliore ma è questione di gusti. 


Grazie per la visita. Alla prossima!